I giochi sono finiti, di Elena Andreotti

I giochi sono finiti, di Elena Andreotti

UN GIALLO SOFT, MA GODIBILE. Voto 2,5 su 5

Autore: Elena Andreotti. Editore: Amazon KDP. Anno: Luglio 2022. Pagine: 198. Genere: Gialli, Mystery, Cozy

I giochi sono finiti, di Elena Andreotti
I giochi sono finiti, di Elena Andreotti

Un libro leggero dopo due davvero impegnativi – di uno non so ancora se pubblicare la recensione – ci voleva proprio. Marco Tullio Smithson è un avvocato civilista di Roma “costretto” a supervisionare un caso penale che vede colpevole uno dei suoi migliori clienti. Ovviamente si butterà a capofitto nelle indagini, affiancato da Virginia Sint Martin, investigatrice privata ed ex poliziotta, e casualmente anche sua vicina di casa.

I protagonisti appartengono alla Roma bene, due personaggi che paiono fuoriuscire da una sit com newyorkese, poco reali insomma: sono bravi, single, belli e non rifuggono da nessun altro dei cliché del successo. Nemmeno il figlio di lei, o il gatto di lui, ne rifuggono… Pure il cognome, straniero per entrambi, ne evidenzia lo status.

Ad ogni modo, il giallo di Elena Andreotti è scorrevole, ben congegnato e coi tempi giusti di indagine pur tra qualche svolazzo di troppo. Ad esempio, perché i continui ricorsi ad un hacker (anche questo un personaggio di successo, ci mancherebbe) per procedere? A cosa serve una investigatrice aggiunta che non fa il suo lavoro?

Trovo poi errata la soluzione del giallo, nella realtà un incidente probatorio che non porterebbe a nulla. Non mi sembra venga nemmeno spiega il vero movente del fattaccio dopo che si sono seguite diverse giravolte sul colpevole, vero o presunto, per tutto il racconto.

Per tutti questi motivi, “I giochi sono finiti”, tra l’altro vincitore del Premio letterario Giallovidio 2023, è un giallo molto soft, un giallino con zero pathos o mordicchiamenti d’unghia per passare un paio d’ore in totale relax.

Se lo scopo di Elena Andreotti è vendere ciò che scrive, le faccio un plauso: otterrà l’obiettivo.

Se vuole o vorrebbe lasciare il segno, non è questo lo stile su cui puntare.

Alla prossima lettura!

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