UN BEL THRILLER! Voto: 3,5 su 5
Autore: Antonio Falco. Editore: Il Ciliegio Edizioni. Anno: Novembre 2018. Pagine: 339. Genere: Gialli, Thriller
Una storia ben articolata, coi dovuti risvolti sorprendenti anche se non sempre inaspettati. La scrittura è piacevole, accurata. Mi ha subito colpito l’incipit e la trama. Ho poi apprezzato la maestria di Falco di creare un pool di personaggi investigatori che prende linfa da persone “diverse” per capacità, idee, cultura, sensibilità, per la sua trasversalità subito battezzata “Squadra T”.
La squadra T è protagonista di questo romanzo come lo sarà di sicuro dei prossimi di Falco. Giulia Rinaldi, poliziotta e debuttante detective della squadra T, donna dagli orizzonti confusi, diventa a tratti la figura centrale della narrazione.
Il romanzo comincia con la sparizione di Elena Marangoni, giovane ragazza appartenente ad una famiglia della Torino bene che verrà poi subito ritrovata assassinata.
Solo in apparenza una famiglia modello, i Marangoni hanno qualche scheletro ben nascosto nell’armadio, una storia drammatica, ma di una certa attualità. Non spoilero, oltre…
Si subodora presto il “colpevole” , o i colpevoli, in un indizio creato da frasi che sembrano davvero ridondanti, estranee al contesto del racconto, ma che orientano assai bene.
Mi è piaciuta molto la sapiente ambientazione in Torino, luogo narrativo di diversi degli ultimi autori esordienti (tutti piemontesi) che ho letto. Del resto l’autore è nato a Torino e gli fa buon gioco che su tutto il racconto sia presente l’affascinante città coi suoi luoghi speciali
Scoperto solo nella post-fazione che Falco si è avvalso di un pool di collaboratori, mi viene da esprimere una critica che vuole essere costruttiva. Nella prima parte del racconto lo stile non è all’altezza della seconda: tantissime le frasi che iniziano (consecutivamente) con avverbi e simili, tipo: Insomma… In definitiva… In più… Anche se… Tra l’altro… Tuttavia… tanto per fare un esempio preso di forza dal romanzo. La lettura risulta un po’ pesante… Sempre nella prima parte, Falco manca un po’ di sintesi, e capita di leggere due frasi consecutive dal contenuto quasi identico.
Tutto tollerabile alla luce della qualità del racconto, quindi complimenti!
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