UN SAGGIO PER DISPORSI ALL’ASCOLTO DI SE’ E DEGLI ALTRI. Voto: 3 su 5.
Autore: Bruno Pernice. Editore: YCP. Anno edizione: 2022. Pagine: 230 Genere: Saggi, Narrativa
“Non abbandonate i vostri sogni e le vostre passioni, perdereste per strada pezzi di voi stessi. Non abbiate vergogna di una lacrima, perché chi vi vuole bene la raccoglie e la rispetta. Non abbiate timore di abbracciare. Abbracciando si sente il battito degli altri, il calore, la sincerità o la falsità.
Non abbiate paura di ridere, ridere, ridere, di essere buffi, inciampare, risollevarvi e ridere di voi stesso. Siatevi simpatici. Perdonatevi se sbagliate, anzi comprendetevi, con quella tenerezza di chi accetta l’errore e non dà colpe, non si dà colpe.
Non stancatevi di provare amore e passione e di mostrarli: di essere oasi in questo deserto.”
Prima lettura per il mio 2023 dedicato principalmente alla ad autori auto-pubblicati e sconosciuti. E prima lettura su Kindle, strumento che mi permetterà di sostenere economicamente questa scelta impegnativa
Mi sono avvicinato a questo libro perché mi sono riconosciuto in alcune parti dell’estratto letto online, e perché questo scorre molto bene. Ho già letto saggi e monografie a tema psicologico e, anche se l’argomento non mi entusiasma, se il libro è ben scritto e impostato riesco sempre a trovarci buon consiglio.
Ho trovato in Bruno Pernice un autore di grande sensibilità, che usa sé stesso o episodi semplicissimi, intuitivi, per approcciare problemi anche complessi. A volte usa le metafore, semplici quanto potenti, in una parola azzeccate.
Mi viene da pensare che, probabilmente l’autore ha “cucito” su di sé parte delle storie e problematiche di “lavoro” – oltre che di vita e amicizia – qui descritte (più di quelle ammesse), ma la scelta dei “vestiti” e delle parole non è mai casuale, e tutte hanno un peso nell’intrecciare un doppio filo con il lettore, che si sente spontaneamente accompagnato verso nuove riflessioni.
Come scritto, mi sono riconosciuto in tante parti: anch’io mi sono sempre fatto molte domande; anch’io usavo l’orizzonte infinito del mare per dare profondità e senso a grosse riflessioni (delusioni? gioie?); anch’io trovavo nei pensieri notturni grandi ispirazioni e stimoli a correggermi e migliorarmi; anch’io ho sofferto assai il periodo delle scuole medie; anch’io mi svegliavo prima per fare colazione da solo e riflettere nel silenzio sveglio e vigile sulle mie cose; anch’io con l’attività sportiva scaricavo tensioni dannose e nella mancanza di fiato il cervello si alleggeriva fino al punto di vedere chiarissimo le decisioni da prendere.
Forse sono tratti comuni a coloro che non hanno mai paura dell’introspezione profonda, o che magari non hanno mai avuto, accanto, una persona fidata e capace con cui confrontarsi per trovare risposte.
Secondo me è molto azzeccata la scelta di dedicare ad ogni sfaccettatura delle tante problematiche affrontate un brano breve o brevissimo, e anche se talvolta si rimane un po’ spiazzati, disorientati, non si capisce qual’era il fine, la morale, devo dire che son quasi tutti piacevoli, e qualcuno anche divertente, tenero…
Io ho concluso che Bruno Pernice è un professionista che fa sicuramente molto bene i suoi lavori di terapeuta, tutor, conferenziere, e anche per questo consiglio caldamente questa lettura, quale che sarà il motivo che vi ci potrà avvicinare.
“La bellezza di essere ascoltati, di Bruno Pernice“: tutte le RECENSIONI
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