Oggi ho ricevuto una mail che ho atteso un attimo a leggere, mimando tra me e me gli “ooooohhhh” “OOOOHHHHH” che mia figlia di 9 anni ama ricamare ogni volta che mi deve dare una notizia sorprendente… Il mittente era la segreteria del Concorso “La Saga delle Libertà”, non esattamente il “Premio Bancarella” ma comunque uno dei premi letterari considerati in prima linea per gli autori meno conosciuti, da cui, solo due settimane fa, avevo avuto la comunicazione che il mio SANG REAL era stato selezionato tra i 15 semifinalisti, Questo è il comunicato stampa. (per chi si sta domandando su quanti, mi è stato detto che i partecipanti sono stati una settantina).
Nonostante non abbia coltivato nessuna aspettativa, ben sapevo che arrivare in finale è anche una questione di fortuna, nella fattispecie ricevere in sorte un giudice-lettore che almeno ama il tuo genere (per i tempi ristrettissimi, non penso che questa tornata abbia ricevuto più lettori)…
Finale sfumata (un po’ ci sono rimasto male, e come no!), peccato, però una bella soddisfazione. “Va bè” mi sono quindi detto “andrà meglio la prossima volta.”
Il problema è che mi è rimasta la sensazione come di essere rimasto in mezzo ad un guado (Valgo? Non valgo? Devo impegnarmi di più? Meglio lasciare perdere ogni minima ambizione per i miei libri?).
Così, per capirci qualche cosa, sono andato a indagare sui libri finalisti.
- Io parlo alla luna, 180 pagine. Editore Chi Più Ne Art Edizioni
- La leggenda del re bianco, 308 pagine. Editore Ensemble
- Le radici nell’acqua, 204 pagine. Editore Youcanprint
- Vittime previste, 234 pagine. Editore Planet Book
- Il raggio di luce, 554 pagine. Editore Calibano
- Bruna, 132 pagine. Editore Lulu.com
- Il rovescio di una toga, 176 pagine. Editore Photo Travel
- Ouliades. Storie mediche oltre il camice, 156 pagine Editore Porto Seguro
Prima disamina. Tutti libri con piccole editrici alle spalle, oppure auto pubblicati come il mio. Le pagine, mediamente, sono molte molte meno delle mie 500 circa e sì che a leggere le diverse sinossi (che riporto in calce, dopo il comunicato) mi pare che gli argomenti per approfondire di più non mancassero. Sicuro ne leggerò, e recensirò, qualcuno in questo 2023 dedicato agli esordienti, per piacere personale e per capire di più. Per me, e per voi tutti, questi libri, giudicati migliori del mio, sono sicuramente meritevoli d’essere letti.
Ornella Fiorentini. Io parlo alla luna, 180 pagine. Editore: Chi Più Ne Art Edizioni. Romanzo che coniuga in modo l’attualità alla tradizione mitologica mitteleuropea e germanica e alla cultura popolare della Carnia, l’antica terra dei Celti. ” La verde Valle del But e il Monte Tenchia diventano l’incontaminato scenario in cui il pensiero magico, sempre presente nel dipanarsi della trama, infine si svela e s’incarna nei gesti quotidiani della gente comune.” (Claudio Nanni)
Francesca Sassano. Il rovescio di una toga, 176 pagine. Editore: Photo Travel È la storia di un magistrato eccellente, ora in carcere, e del suo amore per una donna assassinata. Ci spostiamo in Spagna, sullo sfondo c’è la questione basca e l’Eta. Dietro le sbarre, il magistrato vuole che si scriva la sua biografia. E proprio durante la stesura, lui muore in carcere. Suicidio o omicidio? Questo imporrà alla scrittrice, che aveva accettato l’incarico controvoglia, di rimanere lì e di scoprire i colpevoli.
Monteduro Albino. Bruna, 132 pagine. Editore: Lulu.com Non è stato possibile trovare la sinossi. E’ accessibile ai maggiori si anni 18, ma lo stesso lulu.com non fa accedere a questo contenuto. Spero che i giurati l’abbiano letto eh eh…
Matteo Molino. Il raggio di luce, 554 pagine. Editore: Calibano 1942. Mentre infuria la guerra, l’arrogante modella americana Frances Lockwood viene inviata a Guadalcanal, dov’è in corso una furibonda battaglia tra americani e giapponesi, per svolgere opera di propaganda. Ma l’aereo che la trasporta viene abbattuto: sopravvivono solo lei e Walt, un malato di mente. Tagliati fuori dal mondo, dovranno sopravvivere e convivere su un isolotto deserto della Polinesia, dove impareranno a mettersi in discussione per maturare e cominciare una nuova vita. Una storia di crescita personale tra l’isolamento e la guerra.
Sergio Micciché. Vittime previste, 234 pagine. Editore: Planet Book Negli ultimi due mesi e mezzo del 2020 era esplosa la seconda ondata del Coronavirus. Per salvaguardare la popolazione, il Comitato Tecnico Scientifico aveva messo a punto un piano che poneva la varie regioni su diversi livelli di pericolosità in funzione del numero di contagiati, riparametrati a 21 punti individuati in base alle peculiarità delle regioni stesse. Dal 9 novembre 2020 alla regione che superava un determinato indice veniva assegnato un colore: giallo per contagio lieve, arancione per medio e rosso per grave. L’autore ha preso in esame i contagi di quattro regioni fino al 20 dicembre 2020 (da quella data le regioni venivano poste in zona rossa per le feste natalizie) scoprendo un dato sconcertante. I contagi medi per quel periodo erano i seguenti: 322 contagi ogni 100.000 abitanti per la regione Lombardia, 313 per l’Emilia Romagna, 469 per il Veneto e 342 per il Piemonte. Nonostante questi numeri, il Veneto rimase per tutte le settimane in zona gialla mentre le altre tre regioni dovettero fare i conti anche con i colori rosso e arancione. Per questi accadimenti, l’autore ha dato una spiegazione romanzata e l’interrogativo resta e forse rimarrà sempre senza risposta.
Vincenza Lorusso. Le radici nell’acqua, 204 pagine. Editore: Youcanprint Mentre stringe tra le mani un articolo di giornale, Vincenza sogna il suo futuro: lavorare come medico nei Paesi in Via di Sviluppo, per curare i più poveri, gli ultimi della Terra. Il sogno diventa realtà e la giovane studentessa di medicina parte senza temere ostacoli, carica di una passione e una dedizione così forti che nemmeno un attentato che ha rischiato di strapparle la vita a ventisette anni, in Guatemala, frena la sua coraggiosa determinazione Vincenza si racconta attraverso le sue missioni in giro per il mondo, in Angola, Tanzania, Mozambico, Uganda, Brasile, sempre insieme alla sua piccola Emily. Dall’infanzia pugliese in una famiglia profondamente legata alla terra e alle tradizioni, spicca il volo con coraggio e risolutezza per realizzare il futuro che immaginava fin da bambina. Emozioni, soddisfazioni, amori, ma anche inevitabili cadute, fallimenti e sofferenze di una vita senza radici, il tutto impreziosito da un pizzico di ironia che rivela la tridimensionalità di una donna forte e fragile, sempre straordinariamente umana, indiscutibilmente unica.
Francesco Grasso. La leggenda del re bianco, 308 pagine. Editore: Ensemble Come nei grandi romanzi del secolo scorso, un antico manoscritto viene ritrovato nel caveau della Banca d’Inghilterra. Si tratta di un memoir del sicilianissimo Francesco Claudio Maria Bonetti, uomo dai mille volti vissuto a cavallo tra ‘700 e ‘800, il cui nome riecheggia ancora oggi, tra leggenda e cronaca antica, nei racconti e nella tradizione di molti Paesi sparsi in ogni angolo di mondo. Il nostro eroe è giovane e scaltro, coraggioso, indisponente, bugiardo, incapace di mediare. Ma è anche, e soprattutto, un “cantastorie” dotato di una parlantina che incanta e inganna, perché «la vera potenza della parola si dispiegava nella narrazione di ciò che non era stato». Nel bagaglio solo se stesso e la sua voglia di partire: Bonetti decide di imbarcarsi e sfidare il mare e ben due oceani per iniziare – come un novello Ulisse all’incontrario, che non ha alcuna intenzione di tornare – il suo viaggio infinito che lo porterà fino alle rive del Madagascar, e imporsi su quella terra fino al momento dell’ennesima fuga. Quel che rimane tra le pieghe della Storia è un tesoro che, si dice, ammonterebbe a 75 milioni di sterline. Una favolosa eredità che i discendenti del “Re bianco”, oggi sparsi in tutto il mondo, aspettano ancora di riscuotere, sempre che anch’essa non faccia parte di uno dei suoi inganni.
Ornella Fiorentini. Io parlo alla luna, 180 pagine. Editore: Chi Più Ne Art Edizioni Romanzo che coniuga in modo avvincente l’attualità alla tradizione mitologica mitteleuropea e germanica e alla cultura popolare della Carnia, l’antica terra dei Celti. ” La verde Valle del But e il Monte Tenchia diventano l’incontaminato scenario in cui il pensiero magico, sempre presente nel dipanarsi della trama, infine si svela e s’incarna nei gesti quotidiani della gente comune.” (Claudio Nanni) Un commosso omaggio, un atto d’amore nei confronti di una terra ricca di fascino e di tradizioni.
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