Recensioni Libri: Ucronìa Criminale, di Fabrizio Zagarella

UCRONIA CRIMINALE: METAMORFOSI DI COSA NOSTRA, di FABRIZIO ZAGARELLA

UN ROMANZO CON POTENZIALITA’, MA COMPLICATO DA LEGGERE. Voto: 2 su 5

Autore: Fabrizio Zagarella. Editore: Amazon KDP. Anno: Settembre 2023. Pagine: 258. Genere: Saggi, Mystery, Romanzi

«Ma è davvero andato come ci hanno raccontato?» P. Grigoli

Dico la verità: l’inizio del romanzo, l’episodio (realmente accaduto) dell’attentato di via dei Georgofili a Firenze nell’estate del 1993, è coinvolgente, contiene i ritmi, personaggi e dettagli giusti per appassionare anche il lettore più esigente… Mi ha fatto dire: «Finalmente un esordiente dal talento puro, originale, uguale a niente che ho mai letto finora!»

Una vera boccata d’aria fresca.

Ma da quell’attentato in poi mi sono perso, completamente. Solo dopo molte pagine sono giunto a capire che il racconto di Zagarella (basato su una cronologia di fatti veri che appartengono ad una storia di cui purtroppo noi italiani non siamo e non possiamo essere orgogliosi, una cronaca che ci fa purtroppo compagnia dai primi anni 80) si muove attorno a tre fratelli, tutti nipoti di un capo-cosca mafioso: l’investigatore, il mafioso e il marxista.

I salti temporali, e geografici, dall’uno all’altro fratello, tutti coinvolti in un modo o nell’altro in un disegno mafioso, narrazione che la voce di tale Grigoli, un inventato responsabile di un Ministero della Repubblica, ha tentato di unire, mi hanno spiazzato e disorientato. Ho insistito a leggere (con chiunque altro avrei abbandonato) perché Fabrizio è collega e compagno di viaggio nel gruppo dei 10 autori de “10 Musei 10 Gialli” ormai giunto alla QUARTA RISTAMPA e de “10 chiese 10 Gialli” di prossima uscita, e perché ho imparato a conoscerlo prima come scrittore virtuoso, poi come siciliano genuino, simpatico di grande cultura.

Sono stato contento di averlo fatto perché alla fine sono riuscito a capirci un minimo nonostante difetti di attenzione e concentrazione in questo periodo per me intensissimo. “Ucronìa Criminale” racconta sostanzialmente un’ipotetica evoluzione mafiosa iniziata dopo il periodo stragista degli anni 1985/1993 per arrivare fino a raggiungere i livelli più alti dell’economia globale nei tempi attuali del racconto.

Ucronìa è un sostantivo che identifica la presentazione di eventi coerenti, ma ipotetici e simulati, termine che in letteratura moderna si traduce nel genere distopico, termine che mi piace poco.

Ho invece letto con vero piacere il breve saggio con cui Zagarella completa l’opera, dando una interpretazione da vero addetto ai lavori di Mafia e Cosa Nostra, cosa erano e cosa sono diventate e cosa, forse, diventeranno, oppure cosa potrebbero diventare con una vera presenza dello Stato.

In conclusione, “Ucronìa Criminale” non è un romanzo semplice da leggere, esattamente come deve essere stato complicato scriverlo facendoci stare tutto, il saggio e l’ipotesi. Conoscendo l’autore sono sicuro che avrebbe potuto e dovuto fare meglio, e che lo avrebbe fatto se solo avesse avuto più tempo.

In questo, io e Zagarella siamo gemelli…

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