Sembrerà banale, o la solita frase fatta, ma al mondo non esiste un luogo più romantico inserito in un contesto paesaggistico tanto incantato come Oia, sull’isola di Santorini.
Santorini mi è rimasta nel cuore. È come ve la descriverò, e anche di più, ma per apprezzarla appieno è necessario visitarla… e amarla dal primo all’ultimo minuto che vi passerete. Ci sono appena ritornato per la terza volta con colei che sarà la mia futura moglie. Desideravo mantenere una promessa che avevo fatto a me stesso l’ultima volta che ci ero stato: ci sono luoghi che si possono vivere appieno solo se si è in due e innamorati, ma più di ogni altra cosa desideravo proprio tornarci.
Una grande eccezione per me che non torno mai dove sono già stato. Questo prima di sposarmi 😉
Santorini – Thira per i suoi abitanti – come tutte le Cicladi della Grecia baciata da un tempo ottimo da aprile fin quasi a tutto novembre, è quel che rimane di un vulcano per il resto sprofondato nel mar Egeo in occasione del terremoto del 225 aC. E si vede! Santorini è una grande mezzaluna con alte falesie scure nella sua parte concava (la caldera vera e propria) dominate dai paesi di Oia, Fira e Imerovigli, che sul lato opposto digrada dolcemente fino alle belle spiagge di sabbia lavica nera di Kamari, Perissa e Akrotiri.
Kamari è il paese più animato di sera e il punto più comodo per raggiungere il capoluogo Fira dalla spiaggia (bastano 10 minuti), ed è qui che si possono trovare gli alloggi più economici.
Diversissimo il discorso per Oia, una perla di rara bellezza situata sulla punta nord dell’isola proprio sul bordo della caldera: qui le relativamente poche strutture ricettive sono molto più care della media, già alta, dell’isola di Santorini. Per dormire, abbiamo optato per un B&B vicino alla scalinata – da percorrere assolutamente – che scende alla baia di Ammoudi, un piccolo porticciolo accanto a falesie rossicce tra le quali rilassarsi tra un tuffo e l’altro prima di concedersi un meritato pasto di pesce appena pescato a pochi centimetri dal mare.
Vale davvero la pena passare del tempo in questo paese, romantico per vocazione, che negli anni gli amministratori hanno saputo preservare e risaltare in tutto il suo splendore, mantenendolo semplice e tradizionale.
Oia è il top per gli amanti dei tramonti e del dolce far niente, per chi desidera giornate semplici e vivere in un contesto che conserva ancora molta autenticità. Il paesino – dai colori bianchi punteggiati da tutte le morbide tonalità dell’arcobaleno – è interamente pedonale, in gran parte aggrappato alla falesia nera, che ne risalta ogni prospettiva dal mare. Qui trovate belle foto.
La strada principale di Oia scoppia costantemente di turisti, ed è un delirio di folla quando attraccano le navi da crociera, oppure la sera, ma labirintica come è nei suoi vicoli e scalinate un angolo tranquillo in cui fermarsi per un assaggio o una bevuta o anche solo per scambiare due parole – quasi tutti i proprietari e gestori di negozi, ristoranti e baretti sono del posto e ne fanno un punto d’onore conservare modi e ambienti originari – lo si trova sempre.
Ma è FON-DA-MEN-TA-LE essere seduti a un tavolo in uno dei caffè sul bordo della caldera prima del tramonto. Credetemi sulla parola: non ha davvero eguali un aperitivo centellinato ad Oia davanti al sole che si tuffa nell’Egeo. È qualcosa che tocca profondamente il cuore vedere i colori che, pur scurendosi, diventano così intensi da creare acquerelli viventi: uno di questi tramonti ripaga a sufficienza tutto il viaggio.
E quando troppa tranquillità vi annoia, basta esplorare l’isola con un mezzo a noleggio, oppure fare un salto nella vicina Fira, capitale mondana dell’isola, anch’essa spettacolare nel suo stile di casette intonacate a calce con cupole tinte a blu arrampicate sulla scogliera a picco sulla caldera. A scelta potrete fare shopping, provare altri ristoranti, trovare animazione fino a tarda ora o ancora concedervi la “solita” passeggiata romantica fino a Firostefani (dista da un solo km), da dove godrete di una vista magnifica sia di giorno che di notte, quando Fira assomiglierà in tutto e per tutto ad un presepe.
Ritornerò, anzi ritorneremo!