Viaggiare…

Scoprire Amsterdam

Alla scoperta di Amsterdam, città che vive attorno a mille canali del fiume Amstel.

Come sempre, un viaggio in una capitale europea comincia dalla scelta del volo low cost 40/60 giorni prima della partenza, scelta che detterà poi i giorni del viaggio. Il secondo acquisto è l’hotel con prima colazione. Consapevoli che Amsterdam è turisticamente molto gettonata, e – ostelli a parte – non dovrebbe essere per niente economica in fatto di alloggi, utilizziamo diversi comparatori.  Ci tocca in sorte un 3 stelle in promozione a 50 euro/notte per la twin, offerta assai buona.

Dopo una ora abbondante di volo, atterriamo puntualissimi a Schiphol e – grazie al solo bagaglio a mano, 15 minuti dopo siamo già su uno dei frequentissimi treni per Amsterdam Centraal che partono dai sotterranei dell’aeroporto. Per fare il biglietto, consigliabile usare le macchinette automatiche (presenti ovunque) col proprio bancomat.

Ad Amsterdam Centraal, dopo avere acquistato una mappa (meglio fare subito questo acquisto… non ci pare di avere visto mappe gratuite da nessuna parte, in città) e notato che in effetti abbiamo prenotato un po’ fuori dal centro storico (5 km circa) si prende – quasi – obbligatoriamente il taxi con la salassata di rito (50 euri, contro i 12 che spenderemo appena due giorni dopo, a notte fonda anche senza più mezzi pubblici disponibili). Il costo dei mezzi pubblici sono comunque alti (circa 1,60 euro a zona. Attraversare la città equivale a tre zone…), quindi vale la pena acquistare una Strippencart (meglio se subito in stazione… le strip non sono di così facile reperibilità altrove), un biglietto a punti: una zona vale ovviamente un punto. Ci sono due tagli: da 15 strip (allora euro 6.50) o da 45 (allora euro 19.20).

Arrivati all’hotel, in zona molto tranquilla, troviamo camere spaziose e pulite. Bello anche l’ambiente comune, con biliardo e bar aperto fino a tarda ora. Le nostre colazioni saranno sempre super abbondanti, e il nostro assoluto gradimento non è di certo sfuggito agli inservienti. Ci rimarrà però impresso l’acquisto di una bottiglietta di acqua da 500cc a 4 euri… cose che capitano. Il tempo per una rinfrescata e siano già pronti per Leidseplein, il centro cittadino.

È l’inizio del weekend e man mano che ci avviciniamo al centro il nostro Damrak (tram) si affolla, ed anche le strade. La fauna umana è molto varia: vestiti, capelli decolorati o colorati, tatuaggi, piercing e accessori vari danno un primo quadro assolutamente psichedelico della Amsterdam by night. Ci siamo bagnati nella folla di Leidseplein fino a notte fonda: c’è molta animazione, ma tutto sommato tranquilla, almeno per la parte outdoor, o forse è solo che il freddo è tanto da calmare un gli animi.

Sono tantissime la cose da fare/vedere ad Amsterdam: se un weekend lungo consente di vedere abbastanza, di sicuro non basterebbero mesi per visitarla a fondo. A nostro avviso, i must di Amsterdam sono il Museo Van Gogh (uno dei più belli che ho mai visitato: ok i capolavori, ma il museo rimane insuperabile sia per la disposizione che per gli spazi, bellissimi! Finalmente si svelano i perché e percome è nata la corrente impressionista…), il Rijksmuseum (espone arte fiamminga in genere da Rembrandt a Van Gogh a Vermeer, ed è decisamente un bel museo da visitare grazie alla disposizione in ordine cronologico di dipinti e manufatti, sempre accompagnati da – semplici – testi in inglese) e un giro sul barconi per avere la vista della città dall’acqua (tra canali piccoli e grandi, ma soprattutto tra le houseboat, case galleggianti un tempo abitate da comunità hippy ma che oggi spuntano prezzi stellari sul mercato immobiliare).

Bella la grande piazza centrale, affollata di artisti a tutte le ore del giorno, col Palazzo Reale, la chiesa di San Nicola e il palazzo della Borsa, tutte testimonianze di quando gli Orange e i Paesi Bassi dominavano commercialmente il Mondo.

Da questa piazza si diparte la Kalverstraat, una lunga isola pedonale molto commerciale, che però nasconde il gioiello di Bejinhof, un quartiere del XIV secolo ancora intatto, un angolo di pace, verde, fiori e casette (tra cui quella più vecchia di Amsterdam, tutta in legno) tuttora abitate. Gran parte di Bejinhof rimane transennata per impedire il passaggio ai non residenti. A fianco si trova il mercato dei fiori Singel, dove – se la stagione lo permette – vi perderete tra barconi galleggianti che espongono ogni sfumatura e varietà del tulipano simbolo dell’Olanda.

Per gli amanti del genere, essendo A’dam un a delle capitali del diamante, ci sono molte attività del filone disposte a ospitare chi desidera visitarle. Alcuni sono gratis altre no, per cui è bene informarsi dal momento che i “contenuti” sono più o meno simili: si vedono orafi e tagliatori artigiani affaccendati a smerigliare e tagliuzzare, qualche copia di un diamante famoso passato da quel laboratorio prima di finire al negozio vero e proprio, che è ovviamente il fulcro della visita!

Se invece si cerca qualcosa di originale, suggerisco il museo Van Loon, una splendida casa del 600 sul canale in Keizersgracht 672 , tutta arredata con arredi d’epoca. Un’altra piccola casa museo molto carina è la Willet-Holthuysen museum in Herengracht 605. Fra il Municipio di Amsterdam ed il Teatro della Musica sul Waterlooplein è possibile osservare il NAP, il Normaal Amsterdams Peil (Livello Normale di Amsterdam), un punto di riferimento fisso per le misurazioni del livello dell’acqua. Sono tre colonne di acqua che indicano costantemente il livello del mare dei paesi bassi e dalle cui cifre partono le misurazioni per quasi tutti i paesi europei!

Per la sera/notte, non si può mancare il Leidseplein già citato, o il quartiere a luci rosse di Oudezijds Achterburgwal (al di là delle “caratteristiche” vetrine, questo quartiere mostra uno bello scorcio della città). Per i più impegnati, il club Melkweg propone musica dal vivo quasi ogni sera, ed è un anche un centro culturale di fama. Anche il Club Paradiso, ricavato da una vecchia chiesa sconsacrata, propone concerti fin dagli anni sessanta. Il quartiere De Pijp è invece perfetto per fermarsi a bere un boccale di birra in qualche bel locale di tendenza, ma in un’atmosfera decisamente rilassata e informale.

Ma la parte più bella della nostra visita è stata indubbiamente quella in bici. Per noleggiarne una (c’è solo l’imbarazzo della scelta) occorre un deposito di 50 euro e un documento di identità. Scegliamo la classica Olandese, con freni a pedali, che tra l’altro costa molto meno. Le piste ciclabili sono ovunque, e una volta imparato a stare (sempre!) bene a destra (le bici arrivano da ogni dove e sempre a folle velocità, da destra, sinistra, sopra e sotto!), in cinque minuti capiamo di avere trovato il modo migliore per godersi la città a caso, lungo viuzze, piccoli canali, ponticelli e strade quasi senza auto, talmente silenziose che non pare vero, scoprendo angoli unici che altrimenti ci sarebbero sfuggiti.

Viviamo totalmente Amsterdam, da indigeni, passando dal sole alla pioggia e persino attraverso una fitta nevicata, condividendo gli spazi con giovani e meno giovani, più o meno strani, e mamme col porta bambini, bici decorate con i fiori freschi e con velocissimi manager attrezzati con i due valigioni sul posteriore, maturando la convinzione che è la bicicletta, e la presenza dell’acqua che fermenta una vita parallela che si fonde e confonde con la gente, il vero simbolo della città.

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