Viaggiare Praga: quattro passi nel tempo… Seconda parte
Viaggiare a Praga, in uno di quei luoghi senza tempo che sanno bene come conquistare anche il più riottoso e frettoloso dei turisti.
Giunti sull’altro lato del ponte, si può salire in cima alla collina su cui sorge la Città Piccola, ovvero Mala Strana, ove si trova una riproduzione su scala molto minore, della Tour Eiffel. Ovunque panorami spettacolari!
Prima di imboccare la lunga e diritta discesa che porta al Castello, ho trovato sulla sinistra la Loretánské Námestí e il U Cerného Vola (Al Bue Nero), una tipica birreria praghese e un’ottima scelta per la pausa pranzo. Un piatto di goulash (uno spezzatino di carne molto speziato) con un’ottima Velkopopovicky Kozel appena spillata mi hanno rimesso in forma!
Vicino si trova la chiesa Loreta. Nella Sala degli Ostensori sono rimasto folgorato dal Sole di Praga, un gioiello composto di circa 6.200 diamanti della migliore acqua, alcuni della dimensione di una noce.
La camminata verso il Castello di Hradcany, una cittadella fortificata dentro la città, e la successiva passeggiata sulle antiche mura erette nel 1257 regalano ad ogni angolo vedute differenti, ma tutte altrettanto belle, di Praga.
Impedibili la Cattedrale di San Vito – presente in quasi ogni inquadratura di Praga – e il Palazzo del Belvedere con l’annesso giardino. Incantevoli le strette viuzze già citate all’inizio, soprattutto lo Zlata Ulicka, il Vicolo d’Oro, dalle casette talmente colorate che parrebbe di essere finiti dentro l’illustrazione di un libro di fiabe, se solo non ci si scontrasse continuamente con una folla di turisti, tutti col naso all’insù come voi.
La leggenda racconta che queste case ospitarono nel 1500 gli alchimisti incaricati dall’Imperatore Rodolfo II di trasformare il piombo in oro, e che l’insuccesso gettò in pasto alle fiere nell’adiacente Fossato dei Cervi. Al n. 22 soggiornò temporaneamente Franz Kafka, ma altri grandi della letteratura ceca e mondiale sono vissuti a Praga: Rilke, Perutz, Brod, Kundera, Hrabal e Nezval.
Al tramonto sulla Moldova e sul Ponte Carlo, le 75 statue che lo decorano, annerite dal tempo, sembrano prendere vita mentre, inondate di luce dorata, le torri di Starè Mesto e Mala Strana, le une romaniche, le altre in tardo gotico, e la Cattedrale di San Vito brillano sulle placide acque come caldi gioielli su prezioso raso scuro.
È in questi momenti che Praga s’impadronisce del visitatore, lo conquista col suo splendore e gli entra definitivamente nell’anima.
Per trascorrere la serata nulla di meglio di una birreria, di uno spettacolo, o di entrambi. Basterà scegliere tra le decine di volantini che solerti ragazzi vi avranno messo in mano durante la lunga giornata. Quale che sia il giorno, c’è un concerto praticamente in ogni chiesa e in molte birrerie. Per gli amanti del genere, segnaliamo l’affollamento di locali sexy. Praga ha sperimentato con successo come le bellezze femminili dell’Est siano un carburante che fa muovere la macchina turistica molto più velocemente della sua architettura decadente e senza tempo.
Rendere omaggio ai martiri della Libertà sulla lapide dedicata a Jan Palach in Václavské Námestí (Piazza San Venceslao), il monumento-simbolo della Primavera di Praga, è stato il modo migliore per concludere il mio viaggio.
La Storia racconta che, nei primi mesi del 1968, il Paese si stava apprestando ad una serie di riforme che l’avrebbero sottratto all’orbita sovietica, quando numerosi carri armati russi invasero brutalmente Praga e avviarono la dittatura del Cremlino, che cesserà solo nel 1989, con la Perestrojka di Gorbaciov e l’abbattimento del Muro di Berlino. Senza altre forme di protesta che non innescassero cruenti spargimenti di sangue, il giovane Jan Palach fu il primo di decine di studenti universitari che s’immolarono sul rogo dell’assassinata Libertà.
Sostare sulla lapide mentre frotte di turisti frettolosi vi passeranno accanto senza nemmeno degnarla di un’occhiata vi indurrà certamente a riflettere su una parola oggi usata spesso e a sproposito, svuotata com’è del suo significato più vero: nessuno sembra rendersi conto di possedere in ogni attimo della vita quella Libertà per ottenere la quale, e per garantircela, infinite generazioni hanno sofferto atrocemente e a lungo.