Città d’Oro… Parigi dell’Est… Città dalle Cento Torri… sono solo alcuni dei tanti nomi che caratterizzano un viaggio a Praga, uno di quei luoghi senza tempo che sanno bene come conquistare anche il più riottoso e frettoloso dei turisti.
Praga, capitale della Repubblica Ceca, sorge sulle rive della Moldova, nel cuore della Boemia. La sua posizione centrale tra nord e sud, ovest e est Europa ne hanno fatto un crocevia di popoli e culture e una delle città più belle del mondo, molto animata e in perenne fermentazione culturale. Tutte le cose più belle da vedere sono racchiuse in un piccolo centro quasi interamente pedonalizzato, il che ne fa un gioiello a misura di passeggiata.
Se vi avventurate senza meta nei vicoletti e nei passaggi di Mala Strana che solo i nativi conoscono, se vincete il timore degli antichi palazzi che a volte sembrano curvarsi sulle vie sempre più strette fino a dare la sensazione di richiudersi sopra di voi per poi improvvisamente spalancarsi in una qualche piazzetta o su un lussureggiante giardino fiorito, allora v’innamorerete perdutamente della città.
La Città Vecchia, Starè Mesto, è caratterizzata da stretti vicoli pittoreschi, pieni di negozi di souvenir, antiquari, artigiani e robivecchi. È rimasta strutturalmente inalterata fin dall’anno della sua creazione, il 1253. Staromestskè Namesti (Piazza Vecchia), il suo fulcro vitale, è affollata ad ogni ora del giorno ed è quindi preferibile visitarla al mattino presto.
Basta girare su se stessi per vedersi passare davanti tutti gli stili architettonici europei dello scorso millennio. Rococò, Barocco, Gotico, Neogotico, Romanico, Neoclassico e Art Nouveau, e relative decorazioni, fregi, stucchi e statue, convivono armoniosamente grazie alla loro bellezza, ma anche alle loro morbide tonalità del pastello che assumono sfumature diverse al modificarsi della luce.
A vedere le decine di giovani che per ore ed ore prendono schizzi su questo o quel particolare architettonico si direbbe che questa piazza sa come forgiare qualità e idee d’ogni aspirante bravo architetto europeo.
In Staromestske Namesti si trova anche il famoso orologio astronomico che, fin dal 1500, offre ad ogni ora lo spettacolo della passeggiata degli Apostoli. Gustatevi la piazza, l’orologio e le svettanti e luminose guglie della chiesa di Santa Maria di Tyn, ma state attenti: mentre vi aggirate, più di uno si starà interessando al vostro portafoglio. I borseggiatori lavorano quasi indisturbati ovunque, in città.
Vale la pena camminare a caso nelle vie adiacenti per ammirare le vetrine coi cristalli e le porcellane di Boemia, dove tutto luccica, oppure quelle dei negozietti di marionette (prodotto tipico di Praga), dove buffoni di corte, personaggi e animali di tutte le misure e con ogni tipo di vestito danno splendida mostra di sé in una gran profusione di rasi rossi, bianchi, verdi, azzurri…
Passeggiando verso nord, giungerete nel suggestivo quartiere ebraico di Josefov. Vi sembrerà di entrare direttamente nei fotogrammi in bianco e nero de Il grande Dittatore, il capolavoro di Charlie Chaplin. La mia curiosità di visitare una sinagoga, “raffreddata” da recinzioni e da robusti ragazzoni-buttafuori, è stata prontamente rimpiazzata dall’intensa emozione di trovarmi nel piccolo cimitero ebraico, tra migliaia di lapidi disposte disordinatamente.
È un luogo fuori del mondo e dal tempo. Il profondo silenzio – di morte è il caso di dirlo – non ha mancato di accompagnare le mie riflessioni. Viene naturale pensare all’Olocausto, che si può toccare direttamente con mano nel Museo Ebraico. Particolarmente toccante, nell’ala dedicata ai bambini, l’esposizione dei disegni realizzati dentro i lager nazisti, schizzi da cui il terrore quotidiano erutta ancora così vivido da colpire come un pugno allo stomaco.
È il momento di muovere verso ovest per trovare la luce e gli spazi aperti della Moldava e del Ponte Carlo, il Karluv Most, simbolo di Praga, voluto da Carlo IV nel 1300 per unire Boemia e Moravia in una sola nazione. La continua presenza di turisti, artisti, musicisti, bancarelle, musica e colori lo perpetuano come crocevia internazionale ove popoli e culture diverse continuano ad incontrarsi. Lo si attraversa lentamente, ora godendo di un walzer di Strauss suonato al violino, oppure le performance di un mimo. (continua Viaggio a Praga: quattro passi nel tempo…)