
Uno strano giorno
Uno strano e intenso giorno, in cui si sono susseguite, e a volte sovrapposte le cose più belle e meno belle, sacre e profane, felici e tristi…
La prima: trovare nella mia buchetta di posta la propaganda elettorale. Eppure è scritto ben chiaro “NO PUBBLICITA'”. Sono sorpreso: nessun extracomunitario si è mai azzardato a lasciare nulla, con quale diritto chi corre per una poltrona si sente svincolato da un mio desiderio di non essere scocciato con comunicazioni NON richieste, da un diritto di rispetto della mia privacy, e questo sia per email e telefono, oltre che nel mio recapito postale?
Nessun diritto, appunto. Tutti arroganti uguale, tutti pronti e disponibili nelle scadenze elettorali quanto menefreghisti, arrivisti e lacchè in tutto il resto della legislatura. Tu che ne pensi?
E anche stavolta annullerò la scheda…
Poi in giro, prima in bici e poi a piedi, ad annusare ed assaporare l’aria finalmente dolce della primavera. Poi il confronto, nudo e crudo, con un rappresentante di quel mondo che viaggia a macchinoni ed orologioni, che ti spacciano per “logica di mercato” quello che invece è “logica di guadagnare molto di più, sempre di più” sulla pelle e il lavoro degli altri… Devo ammettere che il suo lavoro di venditore lo sa fare bene, e che continuerà a comprarsi macchinoni e orologioni con guadagni che non gli spettano… Beato chi viveva nell’antica Atene, quando l’arte oratoria troppo incisiva ma senza una vera utilità sociale veniva pesantemente punita dallo stato…
Poi il film… Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha indovinato il finale di “Mine Vaganti”… Io dico che Scamarcio scoprirà con la bella Giraudo la sua eterosessualità latente 🙂 … d’altra parte, e non so se l’effetto è venuto perché Scamarcio non è né bravo né credibile come gay, oppure è stata proprio la parte a richiederlo (il che alla fine si traduce nello stesso risultato), ma se avete notato gli occhi con cui guarda lei sono pieni di aspettativa e passione, mentre lo sguardo che ogni volta posa sull’uomo di cui si dice innamoratissimo è freddo, distante…
Ma forse Ferzan Özpetek ha confezionato quel finale commerciale su misura affinché chiunque, omo-etero-bisex ci vedesse il suo e uscisse contento da cinema. Beh, poteva darci il suo di finale, no?
Scritto 26/03/2010

Ma i blog sono una buona cosa?
