Quando il buon giorno si vede dal mattino…

Con un’alba così spettacolare, quasi polinesiana se per un momento riesce a far finta di non vedere la linea dei tetti e delle modernità (che ci danno anche tanta comodità, quindi perché lamentarsene?) come si può non sorridere per tutta la giornata? I giorni scorsi avevo iniziato un libro con entusiasmo. Aveva per inizio questa frase di Clarice Lispector… “Perfino eliminare i propri difetti può essere pericoloso – non si sa mai qual è il difetto che sostiene il nostro intero edificio

Grande! Ma avete mai letto nulla di più vero?

Da anni sostengo di apprezzare di più, di me, alcune parti che altri snobbano o disprezzano. Il naso, ad esempio, o più seriamente una certa tendenza alla generosità, vista spesso come egocentrismo o protagonismo invece che nella sua dimensione più semplice e vera. Per la cronaca il libro si è poi rivelato una delusione nella sua intricata prolissità, e felicemente abbandonato a sè stesso dopo una settantina di pagine (con pochissime eccezioni, lette con fatica) e non mi ha sorpreso leggere poi che l’autrice – Camilla Baresani – sia una corsivista per il Corriere della Sera.

Non mi ha sorpreso perché ormai in Italia pubblicano quasi solo esclusivamente giornalisti, quando non si tratta di politici, personaggi televisivi (comici tormentonari in primis) o addirittura gossippisti o tuttologi (ma che parola è “tuttologi”? aaarrrggghhh!!!) o, ancora peggio che peggio, mezzi delinquenti purché sappiano attirare le attenzioni dei media… Sì, lo ammetto, c’è anche un po’ di invidia in questo, ma se un testo risulta illeggibile a me, che sono di bocca buona, ve lo assicuro, lo sarà pure per molti altri, no? E ben gli sta all’editore (Bompiani).

E di qui è partita la mia sfida a leggere alcuni libri consigliati da uno scrittore piuttosto noto e divertente, Nick Hornby, uno dei pochi che sa raccontare la generazione di mezzo, quella che è venuta dopo il 68, e prima delle ultime invasioni barbariche (mi riferisco alle orde nate dal fine ’80 in poi), quelli che da piccoli beccavano scapaccioni a tutto tondo da genitori ed adulti in genere, e che ora ne beccano anche di più dai figli e dalla gioventucola in genere… E nel mezzo ci aggiungo la penosa debacle del genere “maschio”, ormai tanto confuso da non essere più né carne né pesce. Per molti di noi entrati da poco o da molto negli -anta una vita passate a prenderle insomma, e non è finita, temo.

Comunque Hornby fa autoironia e ride di sé, e questo è tutto grasso che cola per chi è capace sempre di trovare del bello nelle sue giornate, bello che esiste sempre, chiaro. E leggendo il primo dei testi consigliati, salta subito all’occhio che i suoi gusti sono i gusti di una persona qualunque. Chi l’avrebbe mai detto? Magari Hornby parla anche come una persona qualunque…

Ma per dirla come un noto patacca romagnolo, con questo cosa volevo dire? Non lo so, però la mia giornata è ancora più leggera da quando so che c’è gente anche non comune che sta bene con poco e che si prende in giro ogni volta che può.

Scritto 02/04/2010

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