Autore: Roberto Mercadini. Editore: Rizzoli. Anno: Ottobre 2021. Pagine: 240. Genere: Politica, Narrativa
La storia vera e incredibile dell’ordigno più potente del mondo “…una catena di fatti eccezionali, imprevedibili e paradossali inanellati in modo impeccabile”.
Conosco l’autore dai tempi dei suoi primi spettacoli pubblici, allora nell’ambito di eventi culturalmente e politicamente impegnati, parlo di una quindicina di anni fa.
L’ho sempre seguito con piacere come monologhista, raccontatore, quindi mi incuriosiva la sua versione scritta. Mercadini scrive esattamente come parla, ma sulla carta risulta spesso assai prolisso nella ricerca costante del non senso, della caratterizzazione, dell’aneddoto
Visto il genere, un po’ di sintesi non avrebbe guastato.
L’approccio al tema che voleva affrontare l’ho trovato buono e l’esposizione, ovviamente molto sua soggettiva, esauriente. La lettura è scorrevole e piacevole, e illumina alcune delle zone d’ombra che un po’ tutti ci portiamo dietro fin dai tempi della scuola.
Ci fu allora, ai tempi della bomba atomica, ma anche in seguito, e continua probabilmente ad esserci oggi, tanta propaganda e insieme tanta segretezza. In ogni caso, si arrivò al dunque di uno degli episodi più funesti della storia umana (a mio modesto parere pari all’eccidio nei campi di sterminio ebrei) per vie molto casuali, senza rendersi conto (ma sarà poi vero?) di cosa si stava davvero facendo (questa è la versione “ufficiale” americana), e senza la possibilità di fermarsi a causa dei troppi compartimenti stagni.
Nel frattempo, la decisione ultima spettò a Truman, prima vicepresidente per caso e poi presidente a tutti gli effetti degli Stati Uniti d’America a causa della improvvisa morte di Franklin D. Roosevelt. Ovviamente, Truman non ci pensò due volte a sganciare la bomba dal momento che non era proprio mediocre e una frana in fatto di cultura e relazioni.
“Bomba atomica” di Mercadini è una storia raccontata per avvicinare una delle pagine più buie delle democrazie occidentali, per rimarcare che no, non segnò la fine del nazifascismo, e che no, non fu una vittoria del sistema americano, ma una sonora sconfitta mai sanata e che mai sarà possibile sanare, come lo stesso Mercadini ci aiuta a capire concludendo il libro con le storie personali di due civili giapponesi, due tra le infinite storie giapponesi sicuramente meritevoli di maggiore fortuna, causate dalla prima bomba atomica sganciata sulla civiltà umana.