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Recensione esordienti: Il buio del collegio, di Thomas Madinelli

UN GIALLO “CASALINGO”. Voto: 2,5 su 5

Autore: Thomas Madinelli. Editore: Amazon KDP. Anno: Ottobre 2022. Pagine: 269. Genere: Narrativa

Il buio del collegio, di Thomas Madinelli
Il buio del collegio, di Thomas Madinelli

Il collegio, o meglio la minaccia del collegio, fu costante nelle mie giornate di bambino. Ero molto vivace, oltre che il più piccolo di cinque fratelli, povera mamma! Lo dico per spiegare perché, visto questo titolo, ho letto un po’ di incipit e di estratto e ho deciso di acquistarlo.

Lo stile di Madinelli non ha particolari qualità, ma è scorrevole.

La protagonista del romanzo è Angela, oggi anziana. Quando riceve l’invito a partecipare alla cerimonia del centenario del collegio in cui finì bambina di 5 anni, negli anni dell’immediato secondo dopoguerra, Angela inizia a pensare intensamente a quei giorni lontani ormai 60 anni.

Quei pensieri scatenano un incubo ricorrente.

Che fine hanno fatto davvero la sua amichetta Margherita, prima e unica amica di giochi in quei giorni terribili, e quella suora che cercò di darle un po’ di affetto?

Entrambe erano infatti sparite da un giorno all’altro, senza un’adeguata spiegazione e sono quelli i fatti che ora risalgono prepotente dal suo inconscio, ponendole domande cui non sa rispondere.

Per attenuare l’angoscia, Angela decide di confidarsi col figlio Pietro. Con lui darà voce ai castighi inauditi subiti da una bambina di appena 5 anni (vicende che l’autore ha appreso direttamente dai veri ricordi della madre). Sono pagine che testimoniano com’era gestito QUEL collegio dalle suore, dove c’era scarsa attenzione – e ben poco amore – verso bambini lì parcheggiati a causa delle ristrettezze economiche in cui versavano tantissime famiglie, e madri spesso vedove.

Madre e figlio si avvicinano – lentissimamente – alla verità.

Alla fin fine ho letto un giallo “casalingo” e, pur apprezzando la volontà di essere dettagliato nello spiegare la vita del collegio, il continuo ritorno ai ricordi della madre ha rallentato moltissimo la mia lettura. Una maggiore sintesi non avrebbe guastato, quella sintesi di cui l’autore fa poi molto uso sul finale del romanzo, forse troppo.

Attendiamo quindi Thomas Madinelli in un nuovo cimento in cui sia libero di scrivere!

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