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Dal lago al mare, lungo il grande fiume: da Mantova al Delta del Po

A ritmo lento, in bicicletta da Mantova al Delta del Po: atmosfere e paesaggi inaspettati, sapori di un tempo e scenari inattesi.

Vi racconto un viaggio slow nella zona del Quadrilatero dell’Unesco, che abbraccia le province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo, tante esperienze diverse in un unico percorso accomunato dall’elemento acqua.

Ideale per gli amanti del cicloturismo (e dei ritmi slow in generale) perché le strutture ricettive offrono ovunque servizi dedicati a chi viaggia in bicicletta, l’itinerario segue i fiumi Mincio e Po, tocca splendide città e borghi antichi prima di concludersi nel paesaggio magico del Delta del Po e del mare calmo dei lidi comacchiesi, ma soprattutto permette di gustare eccellenze enogastronomiche uniche fra il silenzio e la calda accoglienza che contraddistingue questo spicchio d’Italia.

Il mantovano fra boschi e parchi, borghi antichi e strade dei sapori

Il mantovano è un suggestivo punto di partenza per il viaggiatore slow. Dal lungolago di Mantova, città a misura di pedoni e ciclisti, parte una pista ciclo-pedonale che, seguendo gli argini del fiume Mincio e i canali artificiali, attraversa l’intero Parco Regionale del Mincio.

Bastano piccole deviazioni di percorso per scoprire altri tesori paesaggistici come la Riserva Regionale di Castellaro Lagusello, antico borgo medievale inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, o il Bosco Fontana, un tempo riserva di caccia dei Gonzaga e oggi polmone verde di 223 ettari di fitta e varia vegetazione, ultimo residuo della foresta di latifoglie che fino a qualche millennio fa ricopriva tutta la pianura Padana.

I chilometri della ciclovia Mantova-Sabbioneta attraversano le zone umide del Parco Oglio Sud, ambienti naturali piuttosto inesplorati, e veri tesori di architettura e ingegneria idraulica. Il percorso si snoda su strade ciclabili o a basso traffico veicolare, di cui solo 6 Km a fondo sterrato, in parte percorrendo l’antica strada militare romana Vitelliana e il sistema degli arginelli gonzagheschi che circondano Sabbioneta.

Proseguendo invece lungo l’argine sinistro del Mincio si arriva a Governolo dove il fiume si getta nelle acque del Po. Continuando ora lungo l’argine sinistro del Po sino ad Ostiglia si raggiunge Revere e, attraversando il ponte in ferro, si prosegue in Destra Po fino a Quatrelle.

Siamo nell’Oltrepò Mantovano, un paesaggio segnato da coltivazioni di pere e meloni, caseifici e aziende specializzate in Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Lambrusco mantovano. In località Bonizzo, piccolo centro caratteristico della Bassa mantovana, si trova anche il Museo del Tartufo.

Il Ferrarese e la Destra Po, una delle ciclabili più lunghe d’Italia. Passando dal Veneto

Rimanendo sulla ciclovia sull’argine di Destra Po – con i suoi 135 km uno dei più lunghi itinerari ciclabili d’Italia (inserito nel progetto Eurovelo), dalla seicentesca Rocca Possente, a forma di stella, fino a Gorino Ferrarese – a Stellata di Bondeno inizia il territorio della provincia di Ferrara. La pedalata è agevolata da un paesaggio orizzontale, privo di altitudini, interrotto solo dalla verticalità di torri merlate, alberi maestosi e possenti argini.

Oltrepassato il Panaro si arriva al centro di Bondeno dove si imbocca il piacevole percorso ciclopedonale del Burana dove, tra filari di pioppi, si costeggia il quieto canale che giunge in 19 km fino a Ferrara, con il suo centro storico affascinante e tranquillo dove il ritmo della vita sembra dettato dal passaggio silenzioso di centinaia di biciclette.

Dalla città di Ferrara, una delle tappe più significative nella strada che porta verso il mare è Ro Ferrarese, dove si trova il ponte che conduce a Polesella, in Veneto. In prossimità di Ro si può ammirare il Mulino del Po, fedele riproduzione rievocativa dei mulini presenti sul fiume oltre cento anni fa.

Immerso in un ambiente naturale di grande attrazione, il Mulino sul Po è una sosta ristoratrice, ideale per il pic-nic nel vicino Parco perifluviale. Proseguendo verso Serravalle, si incontra la Porta del Delta dove il Po si biforca con un ramo che piega a nord verso Venezia e uno che corre verso sud, il Po di Goro

Verso il mare

Il Po di Goro segna anche il confine con il Veneto e il Polesine, canali, fiumi, valli e lagune dimora di centinaia di specie di avifauna tipica, un territorio ricco di natura, storia, arte e cultura. Noi costeggiamo il Po di Goro in direzione Mesola, riconoscibile per il suo signorile Castello Estense, e raggiungiamo il Gran Bosco della Mesola, la più estesa area boschiva del ferrarese da girare a piedi, in bicicletta o con pulmino elettrico per vedere le varie specie vegetali e faunistiche presenti nell’oasi, come l’unico “cervo delle dune” autoctono dell’Italia peninsulare, salvato dall’estinzione dal Corpo Forestale dello Stato.

Dopo Mesola il fiume devia verso sud, costeggiando per oltre 10 km una delle aree naturalistiche più significative del Parco del Delta del Po. La strada che porta verso il mare prosegue per Goro e Gorino. Goro si affaccia sull’omonima sacca, un’ampia insenatura a forma di mezzaluna particolarmente adatta per la mitilicoltura. D’obbligo una sosta all’ora di pranzo per gustare le buonissime vongole e anguille.

Da Gorino Ferrarese, ultimo avamposto abitato, partono imbarcazioni che portano fino al punto in cui le acque del fiume si fondono a quelle del mare Adriatico all’ombra della Lanterna Vecchia, il solitario e antico Faro che un tempo illuminava la via ai marinai e che ora dista 4 km dal mare. Qui sopravvive uno degli ultimi ponti di barche sul fiume che collega Gorino al paese gemello sulla sponda veneta

Le Oasi naturalistiche e il Parco del Delta del Po: un ecosistema unico in Italia

Il paesaggio che accompagna questo itinerario è tipico delle golene e fanno del Delta del Po un ecosistema talmente unico da essere stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco: piante acquatiche e ninfee; boschetti perifluviali con salici, pioppi, querce; centinaia di specie floristiche e faunistiche. Il Delta del Po è l’habitat naturale di una grande varietà di avifauna acquatica stanziale e di passo, ed è meta d’eccellenza per i birdwatchers.

Tra le oasi più belle l’Isola Bonello Pepoli a Bondeno, il Bosco di Porporana e l’Oasi Isola Bianca. A questo punto è d’obbligo puntare a sud, verso le Valli di Comacchio e Comacchio, piccola città romantica sull’acqua, chiamata la piccola Venezia, dove si può passeggiare fra i caratteristici ponti settecenteschi che la contraddistinguono e visitare l’Antica Manifattura dei Marinati dove, ancora oggi, viene preparata la celebre anguilla marinata.

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