Viaggiare…

Corsica in Moto

La Corsica in moto è davvero un’esperienza unica, che non può e deve mancare nel palmares di un amante della moto!

La Corsica, per estensione la quarta isola del Mediterraneo, è una terra affascinante ma con un carattere deciso con spiagge di tutti i tipi, più e meno accessibili e frequentate, ma col valore aggiunto che le montagne sono spesso a pochi minuti: la Corsica in Moto è una delle esperienze più coinvolgenti che un motociclista possa desiderare.

E’ bene organizzarsi tenendo conto del tempo che si dispone, senza andare troppo all’avventura la prima volta, e continuare in seguito l’esplorazione di mari, spiagge, monti, boschi, panorami mozzafiato e piccoli borghi magici. L’importante è, soprattutto, assaporare ogni chilometro di strada senza fretta.

Per prima cosa abbiamo deciso di andare a inizio settembre, poi la scelta importante è stata quella di cercare tra i traghetti Corsica disponibili: abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta. Visto i prezzi, abbiamo deciso di attraversare in giorni di offerte e di notte, col passaggio ponte.

Siamo arrivati al porto di Bastia al mattino presto, ma col senno di poi dobbiamo ammettere che cominciare on the road dopo una buona notte di sonno sarebbe stato meglio. Affrontiamo un po’ stanchi la prima giornata di moto verso Saint-Florent, su strada molto buona, per poi godere sulla bella spiaggia a Losari del meritato relax, prima di raggiungere a sera la prima tappa di Calvi, davvero carina con il suo antico borgo medievale posto sopra la città. Qui abbiamo cenato tipico còrso, con cinghiale selvatico preparato in casseruola con verdure, accompagnato dalla Pietra, la birra corsa di castagne. Fantastica!

Ci alziamo riposati e, dopo l’usuale, ricca colazione da B&B, cominciamo a conoscere l’entroterra. La strada sale, nervosa, ma larga e piacevole, verso Corte. Il paesaggio è per lo più brullo, rosso e roccioso, ordinato qua e là da coltivi.

Una rapida visita di Corte con rinfresco e puntiamo decisi verso Ajaccio. Lasciatecelo dire! Se non vi siete ancora innamorati della moto, qui vi succederà sicuramente: il percorso è ricco di scorci naturali con curve, boschi di abeti e panorami mozzafiato in rapida successione. A Belvédère di Pasciolo il top dei panorami.

Ajaccio, la città che ha dato i natali a Napoleone Bonaparte, è decisamente mondana, ma lo spettacolo del tramonto che colora di rosso le isole Sanguinaires vale da solo la tappa.

Come ci eravamo promessi, dopo un’abbuffata mattutina di tutto un po’, dedichiamo la nuova giornata al totale relax in quel di Propriano. Lungo la strada, ovviamente panoramica, ma in cattive condizioni, guidando con molta attenzione non manchiamo di sfiorare da vicino case rustiche di agricoltori e pastori, piccole chiese di paese e muretti a secco che infilano diritto a un paio di secoli fa.

A Propriano si trova la Plage de Capu Laurosu, un piccolo paradiso terrestre stranamente con poche persone. Anche la cittadina è molto carina, col suo porto turistico.

La quarta giornata ci aspetta lo spettacolo nello spettacolo. Bonifacio è arroccata su un fiordo candido di straordinaria bellezza affacciato sulle famosissime e omonime Bocche. Suggestiva la Scalinata d’Aragona e bellissima la spiaggia rosa di Tonnara come, ci han assicurato, quelle di Cala Paragnano, Rondinara, Santa Manza, Plage de Balistra… La città è davvero unica al mondo, e dopo il tramonto si trasforma in un vero angolo da Mille e Una Notte.

Il giorno seguente è il nostro ultimo della nostra Corsica in moto. Dobbiamo risalire tutta l’isola per cui colazione meno sontuosa e partenza prestissimo per fare un ultimo bagno còrso in quel del Golfo di Santa Giulia, una piscina naturale, quando ancora nessuno è sceso in spiaggia.

Che meraviglia!

Facciamo una breve tappa nella splendida e caratteristica Porto Vecchio, città interamente in pietra, fino all’ora di pranzo, poi via a risalire velocemente tutto il lato orientale dell’isola, con poche curve ed emozioni, e un occhio ai numerosissimi autovelox.

Arrivati a Bastia bene per tempo, abbiamo il tempo di raggiungere San Fiorenzo, e lì sull’altro lato del “dito della Corsica” facciamo una foto e respiriamo un’ultima volta la brezza còrsa dell’alto Tirreno.

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